La rabbia ormai sembra essere la sola cosa che ci si possa permettere, da queste parti. Palermo. Che dire? Un’accozzaglia di attitudini che, giorno dopo giorno, consegnano la Sicilia a un sottosviluppo permanente. Un’analisi semplicistica? Forse. O piuttosto, uno sfogo un po’ forsennato. O il ricorrere incerto di una frustrazione implacabile.
Eppure questi siciliani.. Questi uomini rassegnati a un destino di assistenzialismo e carità. Sagome ataviche, portatrici di una mortificazione infinita.
Vittime ancor prima che carnefici.
Nella maggior parte dei casi, tuttavia, non hanno avuto gli strumenti necessari per comprendere le conseguenze della loro stessa apatia.
Non hanno avuto interlocutori qualificati che potessero mostrare loro il rovescio della medaglia. E’ una questione di sguardo. Occorre imparare a vedere, a immaginare.. mondi diversi da costruire.
Meditate gente. Meditate.