VAGARE INDISTINATAMENTE
Vagare indistintamente. Dicesi “vagare indistintamente” quel particolare stato d’animo, misto di smarrimento e ricerca, nel quale ci si ritrova, talvolta, assorti a vagare.
Caratteristica del vagare indistintamente è, dunque, lo sguardo languido e perduto che lentamente si posa sul mondo circostante.
Mi chiedo cosa scatti nella mente umana in quei particolari momenti nei quali tutto si ferma e si impone quel maledettissimo istinto. La mente esce fuori dal corpo e rimane ad osservare la sagoma di se stessa. La guarda. La scruta con attenzione assorta, fin nei minimi dettagli. E tutto diviene immobile.
Dove sono io?
E dove sei tu?
Mi chiedo se tu ci sia mai stato.
Vago persa indistintamente.
Mi osservo tra la folla, immobile, senza un filo di energia.
Sono passati anni oppure un giorno, non lo so.
Non ci sei più.
Ti ho amato. E, forse, ti amo ancora, perché continuo a cercarti inutilmente in ogni cosa intorno a me. Ti cerco dentro di me.
Gioia. Aria. Esisti davvero? E, se esisti, dove sei?
Torno a vagare indistintamente. Attorno a me, una nebbia di ricordi impolverati.
Ci soffio sù, di tanto in tanto. Tossisco. Gli occhi mi si arrossano. Scendono due lacrime e io non so se sia la polvere oppure tu, il tuo non essere mai esistito.
Per un attimo sei vero.
Ti stringo.
Vita. Cuore, Buio.